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Firenze Migranda


Lo scorso 30 maggio un gruppo di 40 ragazzini di Trento ha percorso il centro storico di Firenze, per la prima passeggiata migrante in questa città. Walden è partner della rete Città Migrande, nata da un’idea di Viaggi Solidali ed in collaborazione con le ong ACRA ed Oxfam Italia.

Cos’è una passeggiata migrante? E’ una visita ad una città fatta con gli occhi dei migranti, quelli di ieri, che hanno contributi a dare forma alle città che vediamo oggi e quelli di oggi, che la abitano a volte più dei fiorentini stessi, ci lavorano e sono protagonisti della quotidianità.

Il progetto prevede percorsi in città guidati da migranti di varie culture che portano in luoghi per loro significativi in ambito culturale, spirituale, sociale, ricreativo etc. Così possono interagire diverse persone e culture, si può vedere la città con altri occhi, si possono sbirciare un po’ altre possibilità. In futuro verranno formate delle guide migranti che saranno i testimoni e gli ambasciatori delle varie culture, per questo primo test a Firenze siamo stati noi di Walden ad accompagnare i piccoli trentini.

L’itinerario è iniziato nella Piazza di Santa Maria Novella, dove abbiamo trovato una citazione di Henry Wadsworth Longfellow poeta americano dell’800 sulla cui casa sta scritto “Tra le fiorentine dimore ebbe questa, nella piazza che fu detta – La Mecca degli Stranieri”. Abbiamo poi imboccato Via Palazzuolo che rappresenta uno dei luoghi più multietnici della città, con una sequenza pressoché ininterrotta di esercizi commerciali di diversa nazionalità, cui si alternano ancora vecchie trattorie tipiche fiorentine. Odori, prodotti, persone colpiscono il visitatore, il quale scopre un uso degli spazi del commerciali intensamente sociale: non solo luoghi della vendita e della transazione, ma anche e soprattutto punti di ritrovo di cerchie di migranti. Uno accanto all’altro, si allineano esercizi i cui gestori vengono dalla Nigeria, dai Balcani, dall’India, dal Marocco, dall’Africa.

Tra un caffè alla caffetteria Etiope Habesha e una chiaccherata in Borgo Ognissanti alla chiesa Battista, sulla diversità religiosa e sull’intercultura. Borgo Ognissanti è sede dell’istituto francese e di quello tedesco, è il simbolo delle migrazioni di ieri, del “Gran Tour” ottocentesco.

Ci siamo poi spostati verso l’altro polo dell’immigrazione cittadina, il poliedrico e affascinante quartiere di San Lorenzo, dove peraltro comincia il Quadrilatero del Rinascimento Fiorentino con le Cappelle Medicee. Il quartiere, intensamente abitato da vecchi residenti e studenti universitari stranieri oltre che da immigrati, ospita anche il celebre mercato Centrale di San Lorenzo.

Abbiamo sostato nel market cinese “supermercato del mondo”, che offre prodotti cinesi, giapponesi, indiani, dell’est Europa e americani e Sandra, una mediatrice culturale cinese con spiccato accento fiorentino, ci ha chiacchierato un po’ di cibo cinese. Poi i ragazzi delle due classi riunite si sono seduti sui gradini a fianco della chiesa, luogo abituale d’incontro dei senegalesi. Due persone della Comunità senegalese supportati dalla meravigliosa presenza di Diye, antropologa vicepresidente dell’associazione, ci hanno raccontato la vergognosa vicenda dell’uccisione di Modou e Mor da parte di un estremista di destra il dicembre scorso e di come la cultura senegalese promuova la pace e l’accoglienza. I ragazzi hanno ascoltato attoniti e fatto diverse domande.

Al termine della passeggiata abbiamo fatto ritorno in Via Palazzuolo all’associazione Anelli Mancanti, Centro Interculturale Regionale, attivo a Firenze dal 1997, come esperienza aggregativa di giovani italiani e migranti.

La giornata si è conclusa presso l’ostello di Santa Monaca, con una cena preparata dal Ristorante Paladar, cucina del mondo con la domenicana Francisca e le altre donne dell’associazione Delicias, protagoniste di una storia esemplare di donne e immigrazione.

Il migliore commento a questa giornata è quello dei ragazzi stessi, che hanno poi detto alle loro insegnanti “Non ci siamo neanche annoiati”.
Luigi Lazzarini
A QUESTO LINK LA VIDEO INTERVISTA ALL’INSEGNANTE DEI RAGAZZI DI TRENTO