ikaria walden

Ikaria, un’isola dove camminare a passo di danza


Un “soul trekking con zaino leggero”. Così la coop Walden Viaggi a piedi qualifica il viaggio che si terrà a settembre nell’isola greca di Ikaria. Al viaggio, è stato  creativamente assegnato il nome di “Ikaria dell’ardito volo e di Dionisio”

.http://www.waldenviaggiapiedi.it/trekking/ikaria-isola-grecia-settembre/

Un nome suggestivo per un’isola per la quale il termine suggestivo appare finanche limitativo!

Spiagge bianche e morbide si alternano a rupi  scoscese,  foreste fossili e boschi di lecci secolari e platani cedono talvolta il passo a cascate e canyon, spesso contornati da ulivi e vigne. Fonti termali arroventate sgorgano nel mare limpido. Un luogo da godersi senza troppa tecnologia di contorno, contando in primo luogo sulle proprie gambe e poi sulla personale capacità di vivere con gioia e consapevolezza quei luoghi e quelle genti così ricchi di fascino.

Non sono quindi poi tanti i requisiti richiesti a chi voglia godersi tanta meraviglia. Al resto penserà Francesca Benassai, guida escursionistica ambientale appassionata e ricca di leggera consapevolezza,  che ama condividere con i partecipanti ai suoi viaggi.

Francesca sta già pensando al viaggio di settembre dopo quello riuscitissimo dello scorso maggio. Ha voluto regalarci questa sua breve testimonianza. Rapidi frammenti di  ciò che Ikaria, “la mia isola primitiva benpensante”, riesce a far affiorare nella sua mente anche quando è materialmente lontana da essa.

Raffaele Basile

 Ikaria cammino a passo di danza

 Si danza e beve e mangia tutta la notte; si danza in cerchio, uniti; si danza e festeggia in ogni paesino, anche i più sperduti, ognuno col suo stile anche poco ma differente; si danza e beve ci si lascia andare oltre il consueto entrando a pieno nel dionisiaco..ma lo si fa assieme e ci si sostiene perché qua chi si perde viene preso e riportato dentro; musicisti talentuosissimi e turni di capodanza conducono i Panighiria.

E’ un rito antico, legato evidentissimamente all’approccio pagano alla terra ed ai suoi ritmi, dedicato agli umani che necessitano un legame forte con essa, atto animifico ed assieme sociale.

Si celebrano ad Ikaria un posto speciale: è l’isola d’Icaro, fuso dal divino Sole, nel suo ardito volo oltre i confini dell’umano, l’isola di Dioniso della fecondità, del selvaggio, dell’istinto, l’isola, per Omero, dei primi vignaioli. Isola dalle spiagge bianche e morbide e dalle coste scoscese ed aspre, isola di foreste fossili e di boschi di lecci secolari e platani, di cascate, canyon, ulivi e vigne. Isola dove fonti termali arroventate sgorgano nel mare. Isola di cime ed altipiani. Isola che fu il confino dei dissidenti ai regimi, ora laboratorio di dissidenza nella Grecia disobbediente.

Ikaria ora è una primitiva benpensante. In questa società post moderna disorientata ed in piene crisi, un esempio di comunità sobria ma vivacissima, solidale e creativa.

Camminarla è un’esperienza speciale per la varietà di natura ed esperienze descritta.

L’abbiamo camminata a gennaio con la buriana, la nebbia, la luce ammagliante del sole invernale, che ci hanno incantato. L’ abbiamo camminata  a maggio fiorito. Ne sperimenteremo ora le suggestioni autunnali.

Ci attende con tanti orgogliosi greci a narrarci la loro terra, l’opra, gli usi e prelibati nettare ed ambrosia e festeggi

Francesca Benassai

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