Galle per tutti! Nuovo simbolo per i viandanti?
Cosa preferite? La conchiglia di Santiago, il pellegrino della Francigena o il Tau dei vari cammini francescani, declinato in vari modi? Siete tra quelli che fanno collezione di simboli, portachiavi, “cucisivi”, adesivi e altro merchandising dei vari trekking e pellegrinaggi? Siete orgogliosi di sfoggiare le vostre conquiste, oppure questi simboli iniziano a essere troppo invadenti, come quando si sommano e si confondono con e le frecce colorate dei vari percorsi nei crocevia dei sentieri tracciati a colpi di gps, rievocando presunti tracciati del passato?
Per essere sempre un po’ bastian contrario e andare controcorrente, non volendo essere etichettato come pellegrino di TIzio o di caio, ma solo un semplice viandante, ho pensato che chi, come me, cammina per il gusto di camminare, godendosi la libertà che questo dà e non ostacolando certo chi ne vuol dare un altro senso, poteva adottare un altro simbolo.
Ma dove trovare un simbolo semplice, economico, naturale, riciclabile al 100%, che possa rappresentare il tutto ma non far parte di niente, un No-logo ideale?
Camminando recentemente nei boschi della Puglia, lungo un percorso che mi sono costruito giorno per giorno per arrivare a Matera partendo dal Gargano, mi sono imbattuto in boschetti di querce che spesso hanno una curiosa caratteristica; le galle. Avete mai notato come delle grosse biglie, o come delle sfere marroni della grandezza di una pallina da ping pong, all’estremità dei rami degli alberi? Ebbene, questa specie di “frutti” in realtà sono formazioni “tumorali” benigne che la pianta crea nel momento in cui un insetto depone le sue larve in una gemma della pianta. L’escrescenza aumenta e si ingrandisce con il tempo, in relazione allo sviluppo della larva che, una volta terminato il suo ciclo, buca la galla e vola fuori per andare a compiere il suo ciclo e deporre le uova su di un’altra gemma.
Il nome scientifico di queste formazioni vegetali è Andricus quercustozae, nel caso delle galle sferiche, mentre esistono numerose altre galle di forma diversa. A noi camminatori interessa proprio questa galla tonda, sferica come una piccola terra, senza confini e ostacoli, senza angoli, ma solo rotondità, simbolo maschile e femminile insieme, simbolo dell’infinito e idealmente di un camminare di incontro e condivisione.
La galla si trova facilmente su molte piante, si può scegliere quella che ci piace di più, è gratis, e ognuna è diversa dall’altra. La galla si può bucare facilmente e farci passare uno spago per poterla fissare e legare al vostro bordone o allo zaino, oppure potete prendere anche un pezzo del rametto su cui cresce, insieme a qualche foglia, e legarlo sul bastone.
Galla è anche sinonimo di vescica, di “fiacca”, altro compagno fedele dei camminatori; scagli la prima pietra chi non ne ha mai avuta una!
Insomma la galla riassume in se tutte le caratteristiche adatte a essere il simbolo del viandante, di colui che , a dirla con le parole di Walt Withman:
“A piedi e con cuore leggero m’avvio per libera strada,
In piena salute e fiducia, il mondo offertomi innanzi,
Il lungo sentiero marrone pronto a condurmi ove voglia.
D’ora in avanti non chiedo più buona fortuna, sono io la
buona fortuna…”
Le galle poi possono essere un linguaggio non verbale; se volete comunicare che siete in una giornata no, non avete voglia di parlare con nessuno e non volete essere disturbati, aggiungete una galla alla prima. Se invece volete mostrare i vostri attributi, partite con tre galle, anche se è presumibile che nessuno vi parli per tutto il percorso.
Insomma, una galla è per tutti!
Buon cammino!
ALESSANDRO VERGARI
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