camminare

CAMMINARE, UNA RIVOLUZIONE?


Può essere considerato un atto rivoluzionario il camminare ?
Sembrerebbe di sì, leggendo l’agile e accattivante libro di Adriano Labbucci, un testo sobrio, essenziale ma completo.
Così come lo zaino di un buon camminatore.
Anche il formato compatto del testo  appare in linea con la sobrietà dello zaino di un camminatore, nel quale “Camminare, una rivoluzione” si può infilare senza problemi durante un’escursione o un trekking.
Non c’è nulla di più sovversivo  al modo di pensare e di agire oggi dominante che il camminare” scrive Labucci nella sua pubblicazione.
Non si tratta certo di un’affermazione apodittica e dogmatica da parte dell’autore. No di certo, Labbucci nelle 150 pagine(tte) del suo libro ci conduce per mano – senza indulgere in “integralismi” a ragionare con…i piedi…del camminatore.

D’altro canto, camminare vuol dire“attenzione verso l’esterno e concentrazione verso l’interno”,ci ricorda Labbucci. L’autore è bravo nell’analisi ma è disinvolto anche nella sintesi, sa cogliere bene molti degli aspetti del camminare inteso come filosofia di vita.In “Camminare, una rivoluzione”, troviamo illuminanti riferimenti alla filosofia del muoversi a piedi presenti in Erri De Luca, Hesse, Thoreau, Baudelaire, Nietzsche, Terzani, Herzog, Seneca, Chatwin, Rimbaud, Saramago, Bradbury.
Nonostante l’affollata “combriccola” di illustri camminatori e cantori del cammino, il testo conserva una sua snellezza e fruibilità estrema.Chi è innamorato del camminare, del viaggio a piedi e dei percorsi a piedi, lo sarà ancor di più uscendo da questo percorso sospeso tra il letterario, il filosofico e il sociale.

r.b.
TITOLO: Camminare, una rivoluzione     AUTORE : Adriano Labbucci,  EDITORE: Donzelli, collana Saggine/178  ANNO PUBBLICAZIONE : 2011, PAGINE: 149