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Camminando a Rimini tra mare e murales


 
CAMMINANDO E AMMIRANDO” si può leggere a grandi caratteri sulla facciata di una candida casetta che spunta appena un po’ sfalsata rispetto allo speculare ma meno candido bianco della strada ciclopedonale sterrata sovrastante. A San Giuliano di Rimini, in prossimità della foce, inizia così il Lungofiume degli Artisti.
Abitanti del luogo e pittori riminesi hanno qualche anno fa  rigenerato e reso suggestivo un luogo altrimenti destinato a divenire incolore e degradato spazio ai margini della rutilante vita riminese. Il mare è proprio lì, alla fine della bianca strada sterrata, ma lo è anche nei coloratissimi e sofisticati murales dipinti sulle casette che fanno da cornice al percorso.
I dipinti sono poi contorniati da brevi poesie dialettali ( per lo più del poeta riminese Lucchini), scritte in caratteri leggibili anche al più frettoloso dei passanti. Una galleria d’arte varia ( poesia e pittura) sospesa a mezz’aria tra mare e Marecchia ( il fiume che attraversa Rimini). “Mio nonno fava i mattoni, mio babbo fava i mattoni, fazzo i mattoni anche me, ma la casa mia dov’è?”, si legge sulla facciata di una delle casette. La scenografia è di quelle che induce all’interiorità e alla riflessione, a due passi dall’estroversa Rimini del turismo frenetico.

Oltrepassata la piazzetta dedicata a una balena spiaggiatasi tempo fa proprio su queste sponde, si cambia rapidamente scenario. Si continua a camminare su di una avveniristica sopraelevata pedonale che si incunea nella nuova Darsena riminese. Le reti dei pescatori cedono il passo a fiammanti cabinati e ai terrazzamenti dei complessi residenziali che rispecchiano i più moderni trend dell’architettura ben integrata con il circostante.
Sino a questo punto saranno in tutto non più di un paio di chilometri di tragitto pedestre. Ma volendo, camminando sugli ampi marciapiedi, sulle banchine del porto-canale e su tratti di ciclabile, si può raggiungere la zona più antica del villaggio di San Giuliano di Rimini, dove tanti altri suggestivi murales d’autore fanno da cornice al placido borgo .
 
Dalle stradine di quest’ultimo,  si può intravedere il caratteristico Ponte di Tiberio, che costituisce un po’ la porta verso l’estroversione dell’ “altra” Rimini .
 Per chi non si accontenti di questi 4-5 km di cammino ed abbia un paio di giorni a disposizione, c’è poi la possibilità di attraversare il ponte ciclopedonale di legno   che varca il fiume, oltrepassare il Ponte di Tiberio e incamminarsi lungo l’antico alveo del fiume – su di un’ampio sentiero di ghiaia.
Questo percorso ciclopedonale è lungo poco meno di quaranta chilometri, è ben segnalato e permette di muovere i propri passi circondati da un rilassante ma nello stesso tempo stimolante paesaggio fluviale. Il tragitto termina a Novafeltria, passando per la misteriosa San Leo di cagliostrana riminiscenza. Le Marche sono a quel punto a due passi, per chi abbia ancora tempo e forze da dedicare al proprio cammino.
 
 
testo e foto di Raffaele Basile