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Paolo Piacentini, la cultura del camminare


ALESSANDRO VERGARI INTERVISTA PAOLO PIACENTINI PER LA CULTURA DEL CAMMINARE

A.V. Ciao Paolo. Ci siamo conosciuti qualche anno fa in occasione della fiera di “Fa’ la cosa giusta” a Milano, proprio durante la presentazione del mio libro, edito da Terre di Mezzo, sul Social Trekking. Fu un bell’incontro, insieme a Angela Maria Seracchioli e Simone Frignani che poi ha dato orignine ad una amicizia e collaborazione che ci ha portati a fare il Social Trekking a Roma con il tuo appoggio e di collaborare anche per progetti futuri sul camminare. Che ricordi hai di questi eventi?

Anche per me quelle giornate a Fa’ La Cosa Giusta sono state molto belle ed intense. Ho avuto subito un buona impressione di te e del tuo gruppo e soprattutto ho apprezzato l’idea meravigliosa del ” Social Trekking”. Il trekking come pratica sportiva o di turismo lento sarebbe troppo limitata e quindi il Social Trekking dà forza a quell’idea del Camminare come costruzione di un nuovo umanesimo di cui parlo spesso.

A.V. Come ti senti nella veste di responsabile di Federtrek e quale pensi che sia la tua “mission”?Piacentini paolo cultura del camminare

P.P. Come presidente della Federtrek mi sento addosso una bella responsabilità, soprattutto ora che devo rendere questo ruolo  compatibile con il mio incarico istituzionale di Responsabile Cammini per il MIBACT. Credo che la “mission” sia quella che sta dentro il Manifesto del Camminare del 2009 che ha preparato la nascita della Federtrek. Una “mission” tutta centrata sulla crescita della cultura del camminare a 360 ° partendo dalle nostre strade, dalle piazze, dal quartiere e quindi come dimensione quotidiana che cambia radicalmente i nostri stili d vita troppo dipendenti dall’uso dell’auto privata.

A.V. Qual è stato il più “forte” cammino che avete fatto?

Personalmente ho accompagnato gruppi a fare trekking per molti anni e ho ricordi meravigliosi, poi nel 2009 ho fatto un viaggio di 900 km alla scoperta dell’Appennino con il mio amico più caro e lì la dimensione del camminare ha raggiunto l’apoteosi. Il Cammino più “forte” con Federtrek è stata l’ideazione della Giornata Nazionale del camminare che fin dalla prima edizione ha avuto un successo strepitoso.

A.V. L’incontro più bello avuto in cammino? So che è difficile…

Uno dei ricordi più belli è la salita al Monte Velino con la “joelette” per accompagnare un ragazzo francese con una forte disabilità. Una due giorni molto dura ma indimenticabile per la carica di solidarietà di tutto il gruppo e per le emozioni vissute.

La giornata del camminare

A.V. La “Giornata del camminare”, che si effettua ai primi di ottobre, è ormai diventato un must sempre più seguito e importante, cosa ci può insegnare?

P.P. Sì è vero la Giornata del Camminare, che quest’anno si è celebrata il 9 ottobre, sta avendo sempre di più un successo strepitoso e stanno già arrivando molte richieste di adesioni. Quello che ci può insegnare è che la sensibilità su questo fronte è cresciuta e che se si ha la capacità di organizzare meglio la mobilità sostenibile in città i cittadini rispondono, anche se poi il lavoro da fare è ancora molto prima che si arrivi alla consapevolezza del camminare come prioritario gesto quotidiano per muoverci ne percorsi di prossimità.

A.V. Il 2016 è stato l’anno dei cammini, ma nel 2017 cosa ci aspetta?

P.P. L’Anno dei Cammini ha dato un forte impulso alla crescita del turismo slow lungo gli Itinerari storico-culturali e ora si sta procedendo ad ottimizzare il settore anche con la disponibilità di importanti risorse finanziarie. Per il 2017 dovremmo aspettarci un consolidamento di questa crescita e soprattutto una maggiore consapevolezza da parte di tutti gli attori territoriali, sull’importanza di organizzare una corretta gestione e manutenzione degli itinerari e favorire un’ospitalità dedicata anche a basso costo, un gap importante che dobbiamo assolutamente ridurre rispetto a nazioni come la Spagna.

Cos’ è per te il social trekking?

Per me il Social Trekking è un’esperienza da rafforzare nel tempo insieme a tutte le altre azioni straordinarie che vedono la pratica del camminare mettersi al servizio di una crescita culturale del Paese con uno sguardo privilegiato alle problematiche sociali, che oggi sono rappresentate dai vari disagi dovuti alla crisi economica e dalla drammatica creazione di muri.

A.V. Ciao

P.P. Buon cammino!

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