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“BIO-SENTIERI” MULTISENSORIALI


Il paesaggio naturale attraverso cui si sviluppano i “passi” del camminatore è il prodotto di secoli d’interazione tra uomo e natura. La natura ha incessantemente modellato il suolo, caratterizzato il clima e l’andamento altimetrico dei paesaggi.

L’uomo, quando è stato in grado di non essere invasivo e fagocitante, si è preso cura delle tecniche produttive, delle vie di accesso ai fondi, delle costruzioni rurali e urbane. In pratica, della “cultura” dei luoghi. La risultante di tutto questo “lavorio” secolare è il paesaggio. Vale a dire un mix di produttività, cultura e ambiente.

Con l’avanzare della società tecnologica, il paesaggio si è spesso intristito e impoverito di significati. I paesaggi significativi – in Italia ma non solo – rimangono per fortuna ancora tanti. E molti di questi paesaggi sono attraversati da sentieri, viottoli, “tratturi”, strade interpoderali. Da alcuni anni l’Associazione Italiana di Agricoltura Biologica (A.I.A.B.) ha iniziato un percorso di monitoraggio e valutazione di quelli che ha denominato “bio-sentieri”. Tale percorso avrà una decisa accelerazione nei prossimi anni, grazie allo sviluppo in Italia e nel bacino del Mediterraneo della rete internazionale dei Bio-distretti, che si propone di incentivare forme di sviluppo socio-economico rispettose dell’ambiente e delle tradizioni locali.

Sentieri di vita (in greco, bios) oltre che luoghi di accesso ad attività ecocompatibili ( agricoltura biologica). I luoghi attraversati dal bio-sentieri sono dall’A.I.A.B. valutati e classificati con un sistema agroambientale e culturale messo a punto attraverso studi sviluppati in partenariato internazionale.

Il concetto di bio-sentiero fa riferimento in genere a un itinerario eco-turistico che attraversa eco-villaggi, aziende agrituristiche, siti ambientali e storico-culturali di rilievo. A questi luoghi e ai sentieri che li attraversano è attribuito un punteggio, mediante questionari proposti a turisti, abitanti del luogo, agricoltori, studiosi di settore. Tali questionari sono poi valutati con criteri oggettivi, dando un punteggio alle specifiche reazioni soggettive in presenza di determinati stimoli sensoriali. Quali? Ad esempio, il livello di silenziosità, la presenza di piante decorative e aromatiche, l’identificazione della popolazione locale con gli elementi multisensoriali circostanti. E ancora, la qualità dell’ambiente, la cura delle aree non coltivate, la presenza di panorami caratteristici E poi ulteriormente la presenza di punti di osservazione e di ascolto.

Tutto ciò aspira a incentivare in fruitori e gestori del paesaggio un circolo virtuoso di “turismo responsabile”, basato su attività sostenibili dal punto di vista paesaggistico, economico, sociale e culturale.  I camminatori, proprio per la lentezza del loro incedere e l’attenzione al circostante, appaiono le persone più indicate per la percezione valutazione di tali “indicatori”.

Per un camminatore responsabile è, infatti, naturale trasformarsi in parte integrante del paesaggio, divenendo elemento attivo di quella che altrimenti rimarrebbe una mera “cartolina” da ammirare passivamente.

testo e foto di Raffaele Basile