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Socialtrekking, una storia semiseria


Il Social Trekking sembra un avvenimento recente.
Se si fa una ricerca su Google compare in poche occasioni in Italia, a Firenze, nel 2013, ed è anche il titolo di un libro edito da Terre di Mezzo. Ah, sì, c’è anche un blog con quel nome! Poi, poco altro, anche all’estero, sembra testimoniare che il Social Trekking sia un’antica usanza, che vanta antichissime radici, come andiamo a dimostrare.
Le prime testimonianze di un cammino condiviso, che passava per sentieri con il deliberato scopo di incontrare le persone che abitavano quei territori, sembra risalga agli antichi Pitti. Già nel IX secolo d.C., ogni clan, le tribù in cui erano divisi, facevano una camminata rituale dei propri territori, chiamata ffordd fawr mewn pobl, ovvero “grande camminata fra la gente”, per ristabilire contatti di sangue con i propri parenti, far vedere ai figli del capoclan l’entità delle ricchezze e lo stato delle loro proprietà, redimere controversie, osservare l’attività degli artigiani e soprattutto celebrare con grandi banchetti e danze ogni giorno di viaggio.
Uno dei più intrepidi e grandiosi Social Trekking fu quello compiuto da Alessandro Magno e i suoi compagni di avventura verso l’India. Durò più di venti anni e trovò vari ostacoli lungo il proprio cammino, forse perché a quel tempo era necessario camminare armati e non a tutto poteva piacere che tali persone attraversassero i propri territori. Nonostante questo, la contaminazione culturale fu incredibile, e per secoli ha continuato a dare i suoi frutti.
social trekkers guidati da Pietro l’Eremita partirono invece dalla Francia per arrivare a Gerusalemme nel 1096. Partiti davvero senza niente e con famiglie al seguito, contavano davvero molto sull’ospitalità spontanea della popolazione, ma non avevano pensato che, difficilmente, si possono ospitare decine di migliaia di persone senza che ci sia anche un concerto rock, e in breve finirono presi a sassate, o peggio, da chi pensavano gli avesse aiutati. Nessuno arrivò mai a Gerusalemme.
Un altro Social Trekking storicamente accertato è quello che fece la delegazione proveniente dall’ormai moribondo impero Bizantino a Firenze, durante l’omonimo concilio del 1439. Fu Cosimo il Vecchio in persona che guidò la delegazione in una bellissima passeggiata sulle colline fiorentine per arrivare ad una delle più belle ville medicee di allora villa Pietraia. Facevano parte del gruppo persone come l’imperatore bizantino Giovanni VIII Paleologo, Cosimo dei Medici, Giorgio Gemisto Pletone, Giovanni Bessarione e Benozzo Gozzoli immortalò l’epocale Social Trekking nel suo capolavoro della Cappella dei Magi. Non è un caso che dopo un incontro del genere si sviluppò nientepopodimeno che il Rinascimento.
Di diverso epilogo fu invece il Social Trekking che fece fare Montezuma a Cortés, l’8 novembre del 1519, appena arrivato nella capitale dell’impero Azteco. Cercando di stupirlo con la magnificenza dei propri palazzi, con la meravigliosa architettura di una città costruita su canali come Venezia, con l’industriosità e la bellezza dei lavori dei suoi artigiani. In realtà il sovrano azteco stimolò solo la bramosia dei conquistadores con l’epilogo che ben sappiamo.
Anche un altro Social Trekking fini male, nella zona dell’odierno Natal, che ebbe vittime proprio coloro che inventarono la parola trek, i boeri, i coloni di origine olandese, che tra il ‘700 e l’800 si spostavano con i loro carri nelle grandi praterie del Sudafrica. Quando il gruppo di coloni guidato da Piet Retief giunse nelle terre del re Zulu Dingane, Piet inviò al re una lettera in cui esplicava la volontà di vivere insieme e in pace. Ma il re, dubbioso e nel timore che in realtà i coloni volessero fargli guerra, invitò gran parte dei capi boeri ad una grande festa, uccidendone la maggior parte. E’ l’unico caso in cui gli invitati ad una cena finirono nel buffet della stessa.
Sicuramente il più grande Social Trekking che si svolge sul pianeta è il Maha Kumbh Mela, il grande pellegrinaggio indù che si svolge in certe scadenza in determinati luoghi dell’India. Il suo svolgersi è determinato dalle stelle, ed inizia quando il pianete Giove entra in Acquario e il Sole entra in Ariete. La maggior parte dei pellegrini ci arriva a piedi compiendo anche lunghissime marce e qui è possibile anche vedere i sadhu Naga, vestiti solo di cenere o i Parivajakas, che hanno fatto il voto del silenzio e parlano solo con il tintinnare di campanelli. Nel 2013 ad Allahabad, all’ultimo Social Trekking, hanno partecipato circa 100 milioni di persone!
Insomma il Social Trekking è un evento che si pratica da secoli e profondamente radicato nell’umanità, un evento storico a cui non potete mancare perchè quest’anno  si terrà nella più antica capitale d’Italia, Torino…